Intervista: Clavdio

Intervista: Clavdio

COME RINASCERE DOPO LE DIFFICOLTA’? LO ABBIAMO CHIESTO A CLAVDIO

Intervista contribuito da Giada Consiglio di Futura 1993

La pandemia ci ha preso un po’ tutti alla sprovvista, ed è stata affrontata non con poche difficoltà da ognuno di noi. Per fortuna, però, anche da situazioni complicate possono nascere dei piccoli capolavori, come Guerra Fredda, il secondo album di Clavdio. Cantautore romano, all’anagrafe Claudio Rossetti, lo conosciamo già per il suo disco emergente “Togliatti Boulevard” (citando la strada romana dove è cresciuto) e con il singolo “Cuore” che è stato apprezzatissimo dal pubblico e dai critici. Clavdio è un autore umile, scrive per metafore e racconta la vita semplicemente, come la vede e la vive. Le sue canzoni sono sincere e in Guerra Fredda possiamo sentire la paura ma anche la voglia estrema di farcela e di trarre una crescita da questa particolare circostanza di vita. Insieme ai riscontri positivi di questo secondo album pubblicato con l’etichetta Bomba Dischi, parte un tour invernale che lo vedrà protagonista in alcuni dei più importanti club italiani. Tra le principali città lo potremo ascoltare a Bologna, Roma, Milano, Brescia, Torino, Cesenatico. Noi di Futura 1993, lo abbiamo beccato in sala prove poco prima della prima data del tour, approfittandone per fare un po’ di domande sul disco recentemente uscito e sulla sua vita:

Ciao Claudio, come stai? È passato un mese dall’uscita del tuo secondo album “Guerra Fredda”. Che riscontri hai avuto?

Tutti positivi, sono stato molto contento! Anche tutte le persone che mi seguivano dagli album precedenti dicono di non essere state deluse.

La nostra società sta affrontando una serie di conflitti: politici, sociali e climatici. Vivere la pandemia è stato un evento speciale e anche alquanto inverosimile. Proprio questo duro periodo ti ha spinto a scrivere Guerra Fredda. Ci racconti che sentimenti hai attraversato durante la stesura?

L’inizio del lockdown è combaciato con l’ultima mia data del vecchio tour, e da lì dovevo concentrarmi per scrivere il secondo disco. La pandemia non mi ha aiutato a tirare fuori l’ispirazione, mi sentivo bloccato. Il primo sentimento che ho provato è stato il disorientamento per questa cosa mai vissuta, che coincideva con un periodo di mie decisioni personali. Ho avuto dubbi, paure e aspettative. Varie domande critiche e conflitti tra me e me che poi sono maturati con Guerra Fredda.

Letojanni è una canzone libera: sembra propositiva all’accoglienza ma è anche un invito a non lasciarsi abbindolare. È stato d’ispirazione questo mare di sassolini Siculo?

La prima volta che sono stato in Sicilia è stato in vacanza qualche tempo fa, e appena arrivato volevo subito fare un bagno. Questa spiaggia, ricca di sassolini con il fondale a strapiombo, mi ha lasciato però una sensazione di agitazione. Quando, in futuro, ho ricercato tra i miei pensieri qualcosa da scrivere mi sono accorto che quel ricordo era ancora molto presente, quel pomeriggio al mare e quella strana sensazione. Il brano è molto libero, scritto di getto, iper spontaneo però è anche quel pezzo che fa intravedere la luce in fondo al tunnel, che apre il disco con un buon augurio.

“La salita che sbuca fuori all’improvviso” è la perfetta metafora delle difficoltà. Secondo te, chi è che ce la fa?

Nella canzone non volevo chiedere chi è che ce la fa, era più un modo di dire.. ma volevo più far pensare che queste salite, che corrispondono alle difficoltà, ci sono per tutti e bisogna stare pronti per non buttarsi mai giù.

L’estate è quel periodo dell’anno che rappresenta la rinascita dopo i mesi invernali, di socialità e voglia di vacanze. Asfalto trasmette questo stato d’animo rilassato, anche se nel testo c’è una critica per un amore consumato. Come vivi tu questi due equilibri riflessi l’uno nell’altro? (La serenità apparente fuori e il dolore per una relazione dentro)

Asfalto parla appunto di rinascita, dato che in estate l’asfalto si rimodella, così come le persone. Usavo questa metafora per dire di aspettare il momento giusto, e che le cose si possono plasmare. Il brano nasce da un gioco di parole, dal detto romano che dice “sciacquati la bocca prima di parlare di una persona” che però già solo se la pensi dovresti lavare anche la testa! Quindi non mi stavo ispirando ad una storia d’amore, anche perché non ho astio verso nessuno. Volevo solo giocare con le parole e trasmettere che c’è un momento giusto per ripristinare le cose senza incaponirsi.

Questo disco, fin da subito, è malinconico e introspettivo. Nella fase di creazione e di scrittura hai trovato conforto in Umbria, quasi esiliandoti dal mondo per sentire solo te stesso. Come hai vissuto questo periodo? È stato rigenerante?

È stato assolutamente rigenerante: la mattina spesso facevo delle lunghe camminate. Mi ha aiutato a staccarmi da certe situazioni che erano pesanti per me. Mi ha allontanato da Roma, portandomi un contatto con la natura. È un posto che già conoscevo, dato che ho degli amici che ci vivono. Sono stato contento di chiudere il disco lì.

“Ogni Giorno” è un invito a non voltarsi a guardare sempre il passato ma a vivere il presente, senza cadere nello status depressivo. Tu hai un po’ lo sguardo al passato?

Al passato penso poco. È una canzone a cui sono molto legato, scritta mentre stavo in Umbria. È uscita fuori in un pomeriggio di pioggia, totalmente immerso nella campagna, senza voglia di uscire. Pensavo alle persone che avevo vicino ed è stato come dedicare un pensiero a loro.

Graminacee è un brano importante, che hai avuto l’onore di condividere con una delle voci femminili più belle d’Italia: Malika Ayane. Com’è nata la vostra collaborazione?

Graminacee è l’ultimo pezzo che ho scritto del disco, a luglio '22, ad Assisi. Sono stato ispirato sempre dall’Umbria, durante una tempesta di polline. Sembrava nevicasse! Ho immaginato tutte le persone allergiche che devono subire questa invasione e il mio pensiero è stato: “abbiamo già tanti problemi, dobbiamo stare tranquilli e non crearcene di altri”. Quando l’ho scritto ho lasciato uno special vuoto che non volevo cantare io, ma pensavo si adattasse meglio con una voce femminile. Parlandone con il mio produttore è venuto fuori il nome di Malika. Sembrava perfetta e abbiamo provato a contattarla. Lei ha accettato ed è stata entusiasta del brano, c’è stato anche feeling a livello umano e lo abbiamo registrato a Berlino. Al primo ascolto ero commosso!

Le tue emozioni si riflettono nella musica di questi brani: pianoforte e chitarre creano un dolce contrasto con l’elettronica. Hai dei punti di riferimento da cui trai ispirazione?

Di solito no, vado più a sentimento. Cerco di immaginare quali sono gli strumenti che possono rendere migliore il pezzo. Ho ovviamente i miei gusti, la chitarra acustica mi piace quando contrasta l’elettronica. Tra i miei ascolti però c’è Battiato che mi piace molto. Lui, per me, è tra i migliori della musica italiana.

I produttori che hanno lavorato a questo tuo secondo progetto sono Maurizio Mariani e Fabio Gargiulo. Quanto sono stati importanti nel tuo percorso artistico?

Con Fabio ci siamo conosciuti ad un mio live, e siamo diventati amici. Quando dovevo produrre Freccia sentivo il bisogno di dover condividere con qualcuno, ed è uscito il suo nome. È stato bello lavorare con lui proprio perché c’era già confidenza ed era una persona con cui mi ero trovato bene a livello umano. Invece, per evitare continuamente le trasferte a Milano, ho iniziato a lavorare a Roma con Mariani. Lui è stato fondamentale, mi ha tirato spesso il morale ed è diventato un mio grande amico.

Tra pochissimo partirà il tuo tour che ti vedrà in giro nei principali club italiani, prima tappa Bologna. Come sarà l’ascolto live di questo disco?

La formazione è la stessa dell’altro tour, sono amici che conosco da tanto ed è sempre bello condividere le cose con loro. Questo è un disco più suonato rispetto al precedente che presentava più elettronica, e noi siamo molto curiosi e carichi di vedere come andrà.

Farai un tour estivo?

Credo proprio di sì, andrò un po’ in giro!

Adesso che tutto il tuo disco ha preso vita, che sogni e aspirazioni hai per il futuro?

Il mio obiettivo è continuare a scrivere, nonostante ci sia stato questo ostacolo della pandemia e del mio blocco. C’è già qualcosa pronta e delle novità che piano piano prendono forma!

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