Intervista: Tonno

Intervista: Tonno

Tonno: quando l’ironia è la chiave per uscirne miracolosamente illesi

Intervista contribuita da Valentina Dragone di Futura 1993

L’ironia è un elemento che va saputo usare e dosare attentamente e i Tonno, che sanno bene quanto a volte non bisogna prendersi troppo sul serio, ne hanno fatto un loro tratto caratteristico. Soprattutto quando intorno a loro tutto crolla tra disastri ambientali, guerre, pandemie e problemi personali di vario tipo, l’ironia può essere la chiave per uscirne miracolosamente illesi. E proprio Miracolosamente Illesi è il titolo del loro nuovo album prodotto da Tommaso Colliva e uscito in digitale il 18 novembre scorso.

Otto tracce in cui un rock classico e più maturo si scontra con scene di vita quotidiana che vengono accompagnate dalla musica, l’unica cosa che può salvarci. La musica è al centro, niente sbavature o esagerazioni, solo tanta sincerità sviscerata da una potente parte strumentale che restituisce ai Tonno quella maturità che ora possiedono.

Di questo nuovo modo di essere ne ho parlato direttamente con loro!

Ciao ragazzi, è bello ritrovarvi “miracolosamente illesi”! A un anno di distanza da Spinoff siete tornati in piena forma: cosa è cambiato da allora e cosa invece è rimasto?

Ciao! Spinoff, come dice il titolo, era una parentesi stilistica che era a sua volta una reazione alla parentesi sociale e culturale che è stata la pandemia. È stato anche un esperimento fatto per tenersi impegnati e sperimentare cose diverse cercando di trovare stimoli in quella situazione irreale. Quello che è cambiato è stato un semplice ritorno alle origini, arricchito da tanta voglia di approfondire il lato analogico e “hardware” della nostra musica, il bisogno di tornare ad avere un approccio fisico al suonare (che poi è il motivo per cui lo facciamo).

Il vostro nuovo disco è intenso ed evocativo, direi anche più maturo sia nei testi che nelle sonorità, si percepisce una grande crescita. La versione più “impegnata” di Tonno vi si addice molto, che ne pensate?

Grazie! In realtà abbiamo preso consapevolezza di questo “dark side of Tonno” praticamente quando abbiamo iniziato a registrare l’ultimo album: avevamo varie canzoni abbozzate e ci siamo accorti che alcune sembravano seguire una specie di trama sottintesa e abbiamo quindi dato la priorità a quelle. Preso atto di questo ci siamo anche un po’ spaventati, avevamo un po’ paura di aver assecondato troppo il lato drammatico ma alla fine abbiamo sentito che era la cosa più rappresentativa del nostro vissuto recente e abbiamo scelto di raccontarlo così come lo sentivamo.

Oltretutto, Miracolosamente Illesi ha una produzione importante. Tommaso Colliva ha reso questi brani molto più strumentali e vivaci rispetto agli altri, sembra quasi che prendano vita da soli. Come è stato lavorare con lui? Manterrete questa linea anche in futuro?

Lavorare con Tommaso per noi è stata un’esperienza importantissima che, al di là della resa del disco di cui siamo veramente entusiasti, ci ha fatto capire tante cose e ci ha dato tanti spunti su cui lavorare. Abbiamo fatto con lui un lavoro sulle strutture e sui beat che ci ha consentito di elevare al massimo le idee che erano solo abbozzate nei provini, sempre però fedeli all’identità del progetto e sempre con un dialogo sulle scelte creative. Siamo molto contenti anche di essere riusciti a raggiungere l’obiettivo di rendere queste 8 tracce 8 mondi diversi anzichè assecondare una scelta di genere a priori. I dischi che ci piacciono sono sempre fatti così.

Preghiera, Piovono Mammuth e Guard Rail sono le mie preferite di tutto il disco, belle e struggenti allo stesso tempo. Raccontatemi qualcosa in più, quali sono i pensieri che si nascondono dietro i loro testi?

Grazie, anche per noi sono super importanti tutte e tre! Sono tre canzoni sull’assenza e sulla perdita.

Preghiera è un dialogo interiore, quello che mi viene in mente è quando sei sull’autobus la sera sovrappensiero e all’improvviso ti accorgi del tuo stesso riflesso sul “vetro più sporco” e ti sembri uno sconosciuto. Parla dell’accettare i cambiamenti che avvengono dentro di noi per riuscire a chiudere gli occhi la sera, qualcosa di semplice ma difficile. La preghiera è una richiesta di aiuto per riuscire a farlo.

Piovono Mammuth è nata come un flusso di coscienza in sala prove. Musica e testo sono nati all’80% da una jam session, da qui la struttura con climax lento e il fiume di parole. Ci capita spesso di abbozzare delle idee in sala prove, lavorarci e capire che erano meglio come erano nate, come pensieri sconnessi che lasciano spazio all’immaginazione. Piovono Mammuth è così: un vortice di immagini che ruota intorno a un’emozione che sta al centro. Ognuno può unire i puntini in modo diverso e costruire il suo disegno.

Guard Rail è nata nel periodo in cui scrivevamo Quando Ero Satanista. La scrissi al piano e per un bel po’ è rimasta nel cassetto perchè la sentivo non in linea con quello che era il progetto in quel momento. Abbiamo iniziato timidamente a proporla live chitarra e voce in alcuni concerti successivamente ed è entrata nella tracklist quando ci siamo accorti che il mood complessivo dell’album era molto dark. È una canzone per noi un po’ cinematografica, fatta di scene al rallentatore, flashback, reverse. Ci piaceva l’idea di guardare al microscopio una scena - quella di un incidente - esplorando i punti di vista e le emozioni che si intrecciano intorno ad essa.

“Il giorno in cui tutti saltavano giù dall’aereo sono rimasto seduto a fare le foto alle vite degli altri” è forse la frase che più di tutte mi ha colpita. La sensazione è quella di non stare realmente vivendo, di essere sempre uno spettatore che guarda gli altri mentre vanno avanti con le loro vite. L’interpretazione è corretta? Cosa ne pensate?

Parla esattamente di quello che hai detto. Ci siamo accorti riguardo noi stessi e persone intorno a noi che spesso ci sbattiamo come matti per scelte che non sono nostre e che è impossibile che ci rendano felici, parla di quanto tempo ci vuole a volte per capire cose quasi ovvie. Trovare consapevolezza di questo è come trovarsi bloccati dalla paura su un volo e vedere gli altri buttarsi col paracadute e vivere la loro vita. E’ una canzone che vuole spingerci oltre l’auto sabotaggio che ogni giorno pratichiamo nei nostri stessi confronti.

In questo disco non ci sono featuring e forse questo rende il tutto ancora più personale, solamente vostro. Vi piacerebbe in futuro collaborare con qualcuno in particolare?

Grazie, ci tenevamo a proporre un disco che ci esponesse completamente e che fosse un po’ un nuovo punto di partenza visto che l’uscita di Quando Ero Satanista è stata falciata malamente dal Covid. Ci piacerebbe molto tornare a esplorare il lato featuring, soprattutto con artisti che fanno generi diversi e che possano anche farci scoprire cose nuove di noi stessi. Ci piacerebbe molto anche realizzare un disco di remix di Miracolosamente Illesi.

Un tratto molto interessante di Tonno riguarda l’aspetto visivo: il vostro profilo Instagram è costellato di immagini e disegni molto particolari. Chi li disegna e perché avete fatto questa scelta stilistica?

I disegni li fa Ale, il cantante, ed è una costante del progetto dagli inizi che portiamo avanti provando sempre cose nuove. Abbiamo sempre visto Tonno come la possibilità di esprimere le nostre passioni a 360 gradi e anche come l’occasione per imparare cose nuove che possono arricchire collateralmente anche la scrittura. Un altro motivo per cui abbiamo sempre spinto sulla grafica è che non ci piacciamo in foto ma stiamo lavorando sulla nostra autostima a riguardo.

Il vostro nuovo tour è iniziato da poco, ma potete già dire se al pubblico stanno piacendo i nuovi brani live! Io sono sicura di sì…

Stanno andando molto bene, abbiamo ricevuto una bellissima accoglienza in queste prime date e ci piace molto strutturare il live in una prima metà in cui proponiamo le novità in cui il pubblico è più un ascoltatore e noi siamo più concentrati sul far filare tutto a livello musicale e una che invece è quasi un karaoke in cui si canta, si grida e si balla tutti insieme. Di sicuro appena saremo un po più rodati e anche il pubblico avrà preso confidenza con le canzoni nuove torneremo a mischiare le carte!

Ascoltate e seguite Tonno su canali sociali:

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